Week one: setting up

Paolo nutini- New shoes

Giorno dopo giorno le cose iniziano a migliorare. Quando si arriva in una nuova città con la consapevolezza che ci vivrai la tua attitude cambia notevolmente. Più volte in questi giorni mi sono chiesta come li avrei vissuti se mi fossi sentita in vacanza e probabilmente me la sarei spassata molto di più, invece tutto quello che vivo in questa fase è rivolto verso l'obiettivo di insediarmi in questo nuovo contesto. 
Le cose da fare in questi casi sono molte, soprattutto quando sei da sola e non con un amico, un fidanzato o un compagno di viaggio. Non avendo ancora iniziato a lavorare e non avendo ancora colleghi intorno a me ho dovuto contare molto sulle mie forze e fortunatamente su un amico cinese e i suoi amici e famigliari.
Il mio amico è Shi Yu e non so cosa avrei fatto senza di lui.
In questa prima settimana per prima cosa, anche grazie al suo aiuto, ho:
1. sistemato casa. Ho cercato di personalizzarla il più possibile, ho pulito, lavato, appeso foto dei miei cari e amici italiani, comprato profumi e ora mi sento bene quando ci sto spaparanzata sul mio divano fuxia!

2. individuato i posti in cui poter mangiare sano e bene. In questo quartiere lo street food la fa da padrone e nonostante la mia curiosità nel voler provare tutte le cose che vedo, il mio stomaco non è ancora pronto e ho già dato il benvenuto alla famigerata du zi teng! Questo è il punto che mi preoccupa di più, non ho ancora accettato il fatto di non avere una colazione, un pranzo e una cena stabile. Chi mi conosce sa cosa significhi per me mangiare!! 
Per fortuna il mio "angelo custode" Shi Yu mi ha portato in ottimi ristoranti in centro dove ho potuto mangiare un sacco di piatti deliziosi e sentirmi soddisfatta e a posto col mio stomaco.


Hot pot delizioso- per evitare di sporcare lo smartphone con gli schizzi del brodo ci hanno dato un sacchetto di plastica per proteggerlo e poterlo lasciare sul tavolo e continuare a usarlo tranquillamente (!!!)



chi si ricorda il nome di questi piatti squisiti è bravo. Devo segnarmi tutto d'ora in poi!

Anatra pechinese, io, Shi Yu e sua mamma

3. aperto un conto corrente cinese. Purtroppo anche la carta di credito o la tanto pubblicizzata Postepay non sempre funzionano. Invece con soli 5 yuan (meno di 1€) alla Bank of China  puoi aprire un conto corrente con carta bamcomat inclusa e pagare in tutta tranquillità in tutti i ristoranti, negozi, supermercati. In banca puoi scegliere tu il tuo pin e il commesso ha davanti a sè una targa elettronica con foto, nome e matricola sotto ai quali ci sono dei pulsanti che il cliente può pigiare per dare una valutazione sul servizio da una prestazione insufficiente a ottima. E così la comunità valuta il servizio e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Questo aumenta la qualità del servizio da una parte ma anche la competizione tra colleghi dall'altra.

4. comprato una sim cinese per poter essere connessa senza avere per forza un wifi a disposizione e poter comunicare con il mio nuovo environment cinese. Qui tutti usano we chat, da noi poco utilizzato. Invece qui è popolare quanto da noi facebook e quindi sto cercando di utilizzare anche questo social network per essere più a mio agio tra i locali. Effettivamente è molto comodo e anche con i miei boss della scuola comunico comodamente da lì.
La connessione qui in città funziona meglio col wifi che con quella del proprio contratto ma non so se è una quetsione di compagnia telefonica (probabilmente mi hanno consigliato quella più "sfigata" per farmi risparmiare) sta di fatto che non sempre mi funziona alla perfezione ma è davvero economica e utile.

5. cercato un'insegnante di cinese per iniziare almeno a poter esprimere qualche concetto di prima sopravvivenza. La difficoltà aguzza l'ingegno e quando ho capito che senza parlare cinese non sarei stata indipendente come avrei voluto  mi sono attivata e trovandomi al posto giusto e nella giusta situazione ho trovato quella che sarà la mia insegnante. Faremo lezione in centro, in qualche cafè e sarà un buon motivo per prendere il taxi da sola e iniziare a famigliare anche con il resto della città (che è gigantesca). Anche per prendere un taxi è necessario il cinese o almeno avere l'indirizzo di destinazione e partenza scritto perchè non sempre i taxisti capiscono o sanno le strade (non ho ancora visto usare un navigatore!). I taxi sono così economici che sono strausati e sono anche molto comodi. Vorrei prendermi una bici ma sono ancora una beginner per potermi permettere di buttarmi in mezzo alla follia del traffico cinese.

dalla macchina scatti veloci di vita quotidiana

strada sotto casa

6. tentato di crearmi una rete. Nella rete di persone e nei rapporti interpersonali ho sempre creduto tantissimo ma devo dire che quello che i cinesi mi stanno insegnando è pazzesco. Pensavo di essere forte in questo invece non si finisce mai di imparare. Il concetto di comunità qui è fortissimo. Tutti parlano tra loro come se si consocessero da tempo, sono molto disponibili con me (non so forse è perchè sono tra i pochi stranieri presenti in città) ma anche tra loro. Anche al ristornate mi sto abituando ad uscire dal concetto europeo del "mio ordine" e del "mio piatto" e ordino insieme agli altri perchè poi tutto è condiviso nel centro del tavolo e ognuno prende dai piatti comuni, appunto. Il concetto di privacy e individuo è totalmente diverso dal nostro. Se compri un telefonino il commesso te lo apre, te lo accende, ti scarica le app, te lo prepara facendo tutto quello che faresti tu altrimenti una volta arrivato a casa. Da noi sarebbe impensabile una cosa del genere. Eppure qua tutto è così e piano piano mi sta piacendo questa nuova visione. Per strada puoi fotografare sempre le persone senza aver paura di mancare di rispetto e loro idem con te. Sembra che nessuno sia davvero padrone di niente, nemmeno della propria vita e questo è molto interessante visto da un punto di vista occidentale dove la prima cosa, se non la prima tra le prime, è quella di difendere il proprio diritto di privacy e indipendenza. Qua sembra essere un diritto invece dipendere dagli altri, dalla comunità e comportarsi bene altrimenti la comunità potrebbe rifiutarti. Per cui il tuo lavoro è sotto gli occhi di tutti, i tuoi risultati scolastici sono esposti su un cartellone con la tua foto e quindi...sta a te non fare una "brutta figura".
Ecco lo sapevo che mi sarei dilungata ma è tutto così dannatamente intenso che non so cosa avrei fatto senza il mio macbook che mi aiuta a esorcizzare tutti questi impulsi!
Nella mia rete ho cercato, infine, di entrare nel circuito degli stranieri in città (per lo più insegnanti) in cui mi riconosco nei tratti somatici e in alcuni anche nelle parole. Conoscere Sonia, un'insegnante italiana in Cina da quattro anni, mi ha fatto stare definitivamente bene. 
hebei international school no. 42, Shijiazhuang

come sopra


idem

comprare frutta per strada è facilissimo ed è buonissima. Inoltre viene pesata con una bacchetta secondo un metodo tradizionale cinese

io e shi yu in taxi


Hey, I put some new shoes on
And suddenly everything's right



Commenti

  1. http://www.shareradio.it/cultura-metropolitana/la-cina-di-marta/

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  2. Anche noi usavamo wechat.. E poi FB e google erano out ma in qualche modo abbiamo aggirato il problema, anche tu ho visto! Anche per noi il cibo inizialmente è stato un problema ma più i giorni passano, più le cose si semplificano! Sei già organizzatissima! Grande Marta!

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